L’approccio alla diagnosi e all’individuazione dei bisogni delle persone con ADHD stanno attraversando rapide trasformazioni in questi ultimi anni. L’inquadramento dei disturbi del neurosviluppo secondo una impostazione tassonomico-categoriale non è in grado di riflettere la multifattorialità dei quadri clinici e la grande variabilità dei sintomi all’interno dei medesimi disturbi. Nuove prospettive, maggiormente orientate ad una visione dimensionale e transdiagnostica, potranno forse consentire di pianificare progetti di intervento personalizzati, in grado di incidere maggiormente sulla qualità di vita delle persone con neurodiversità.

Di questo e di altro si parlerà al XIII Congresso nazionale AIDAI che prevede:

  • 2 letture magistrali di Edmund Sonuga-Barke, del King’s College di Londra e di Cesare Cornoldi, dell’Università di Padova
  • 3 sessioni dal titolo L’approccio dimensionale transdiagnostico: il passaggio all’età adulta; ADHD: nuove linee di ricerca; Trattamenti: nuove prospettive
  • 3 tavole rotonde dal titolo ADHD e DSA nell’adulto: sfide presenti e future; ADHD a scuola: quali prospettive per la didattica; Il punto sull’inclusione

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